lunedì 17 novembre 2014


Cos’è   l’induismo e cosa credono gli induisti?


L’induismo è una delle religioni più antiche, difatti i suoi testi sacri risalgono al 1400, 1500 a.c.



E’ una religione molto complessa, poichè ha milioni di divinità. Ha inoltre molti principi. E’ la terza religione al mondo.
Nacque in India e Nepal.


LA DOTTRINA

Nell’Induismo la dottrina religiosa è abbastanza semplice.
Non esiste una norma severa.
Gli ideali fondamentali sono:
purezza interiore;
autodisciplina;
distacco dalle cose;
verità;
non-violenza;
carità;
compassione per gli uomini.


L’uomo deve privarsi completamente di desideri e di azioni per non doversi reincarnare.



DIVINITA'
Nonostante spesso si consideri l’induismo come politeistica, poichè ha 330 divinità riconosciute, ha una divinità che considera suprema, Brahma.




Brahma è un’entità che possiede ogni parte della realtà e dell’esistenza dell’universo.


Brahma è impersonale, inconoscibile ed esiste in tre forme separate chiamata SACRA TRIMURTI:
- Brahma, creatore;
- Vishnu, preservatore;
- Shiva, distruttore.

Queste tre facce di Brahma son visibili anche attraverso la reincarnazione di esse in altre divinità.




LA REINCARNAZIONE
Gli induisti credono nella reincarnazione la quale dipende dal karma, che ne governa l’equilibrio. Cosa si compie nel passato ha conseguenze nel futuro.

Per gli Indù dopo la morte l’anima si reincarna in una persona nuova di casta a seconda di come ha vissuto la propria vita precedentemente.
Chi ha fatto del male si reincarna in una persona di casta inferiore e chi ha fatto del bene si reincarna in una persona di casta superiore; si può diventare anche un animale.



La legge che determina la rinascita è chiamata Karma.




TESTI PRINCIPALI:
I testi principali sono I Veda, (considerati i più importanti), i Ramayana, i Upanishadas e i Mahabharata. Questi scritti contengono inni, filosofie, riti, poemi e storie dalle quali gli induisti traggono il loro credo. Vi sono anche altri testi come i Brahmanas, i Sutras e I Aranyakas.

I Veda sono molto più che libri teologici. Essi contengono una ricca mitologia sulle divinità che intreccia mito, teologia e storia. Questa mitologia teologica ha radici talmente profonde nella storia e cultura dell’India che rifiutarne la veridicità corrisponde ad opporsi all’India stessa.

Luoghi di culto e i grandi cinque sacrifici

I luoghi di culto per gli Indù sono i templi e le grotte, dove hanno vissuto i grandi maestri dell’Induismo: i Guru.

 I templi hanno una configurazione architettonica varia perché caratterizzata da stili diversi legati geograficamente all’ambiente e cronologicamente alle diverse epoche nelle quali sono stati costruiti. Non mancano comunque elementi comuni quali: la pianta quadrangolare, il tetto piramidale a uno o più piani; la zona centrale e principale chiamata Vimana alla quale si accede da una porta - la sola apertura - collocata sul lato orientale; una cavità o nicchia all’interno del vimana dove trova posto o la statua della divinità o un altro simbolo che la rappresenta. Nel recinto esterno si possono trovare sale, colonnati e, in molti casi, anche le stesse abitazioni dei sacerdoti. Oltre il muro di cinta vi sono tettoie e ospizi per i pellegrini.




Benares:



è la città santa per eccellenza, l’unica al mondo costruita su una sola riva del fiume, il Gange, quella dalla quale si vede il sole sorgere sull’acqua. Qui i pellegrini sono sempre numerosi e li si incontra sui ghat, le scalinate che fiancheggiano il fiume sacro Gange, lungo più di 3000
Km, ha la sua sorgente sul monte Gangotri a 4500 m di altezza nei pressi della frontiera con il Tibet.                        In esso i fedeli indú scendono per il bagno purificatore. Sempre a lato del fiume si incontrano cataste di legna che brucia per la cremazione dei defunti.








Casa: in quasi tutte le famiglie si incontra un tabernacolo nel quale sono collocate o le immagini delle divinità o 5 pietre: una nera che fa riferimento a Vishnu; una bianca a Siva, una rossa a Ganesa, il popolare dio dalla testa di elefante che aiuta a superare gli ostacoli, figlio di Siva, un pezzetto di pirite e un cristallo che richiama Surya, il sole.






Gange: fiume sacro che è personificato da una dea, Ma Ganga. Questa, turbolenta e capricciosa, viene mandata per castigo sulla terra dal padre Himalaya. Ella allora rivela che vuol vendicarsi spazzando via tutti gli abitanti della terra. Ed ecco allora che Siva la rende inoffensiva legandola tra le sue trecce e trasformandola in un fiume, il Gange.





Non esistono sacerdoti.
Ogni famiglia fa in casa la sua venerazione: un rito di offerte e preghiere alla divinità.
Il credente Indù è tenuto a compiere questi sacrifici:
agli dei: il capo famiglia offre latte, burro, cereali, accompagnando l’offerta con formule proprie
agli antenati: offrono bevande
agli antichi saggi: si leggono testi sacri
in favore degli uomini: si pratica ospitalità a persone più bisognose
alle creature viventi: si trattano con molta premura gli animali.


DIVISIONE IN CASTE

Per la religione Indù gli uomini sono stati divisi in caste per ordine di importanza e sono quattro:
Brahamini o sacerdoti;
I brahmani rappresentano la casta sacerdotale e costituiscono la prima delle quattro caste: a loro spetta la celebrazione dei rituali religiosi più significativi.
Soldati e governanti;
Commercianti;
Lavoratori manuali.
Coloro che non appartengono a queste caste rappresentano la fascia di popolazione più povera e più numerosa che non assume nessuna importanza e viene detta “intoccabile”o paria.
Gandhi ha abolito questa legge.



Le caste sono una differenza che distacca il Buddhismo dall’Induismo.

La strada della meditazione e dello yoga

Per comprendere bene il significato di questo percorso bisogna essere consapevoli, per l’Induismo l’uomo è schiavo di aspetti materiali e contrastanti e così perde il controllo sulla propria persona, ma ha anche la possibilità di riprendere il controllo su di se attraverso pratiche sia della mente (la meditazione) sia del corpo (attraverso esercizi che permettono una perfetta padronanza).
Lo yoga è un mezzo per raggiungere Dio.
Le esercitazioni consistono nell’assumere posizioni del corpo che diano un senso di pace e benessere interiore.
Lo yoga viene praticato in luoghi isolati.
Lo Yoga, conosciuto ormai in tutto il mondo e praticato anche nelle nostre palestre nasce anticamente proprio dall'induismo e da alcune delle regole di vita e di esercitazione spirituale.

SIMBOLO
           
Simbolo dell'nduismo è l'OM, parola che gli Indù ripetono molte volte al giorno per rivolgersi alle divinità.




LOTO  PIANTA SACRA




Fra le piante più cariche di valenze nell’induismo e in tutto il pensiero indiano il posto d’onore spetta al loto. Rappresenta, in primo luogo, la crescita vegetale, il rigoglio della vita organica, la fertilità delle acque e della terra da queste fecondata.

La dea che incarna queste qualità è Lakshmi, “Segno di buon auspicio”, chiamata anche Shri, “Fortuna”, “Gloria”. Poiché sviluppa nel suolo il suo rizoma, attraversa l’acqua con lo stelo e fiorisce all’aria e al sole, il loto percorre e unifica tutti gli elementi. A livello cosmico, evoca la creazione stessa, l’universo, e perciò su di esso siede Brahma quando si tratta di dare l’avvio alla creazione del mondo.
Altri concetti espressi dal loto sono la purezza e la trascendenza, dato che nonostante sorga dal fango non ne è contaminato, e nel suo slancio verso l’alto esso emerge sempre immacolato e turgido.
Perciò nell’arte indiana gli dei sono raffigurati in piedi o seduti sopra piedistalli o un trono a forma di corolla di loto.



"In India il fior di loto è un antico simbolo divino: il dischiudersi dei suoi petali suggerisce l'espandersi dell'anima ; l'affiorare della sua pura bellezza dal fango in cui ha origine contiene una benevola promessa spirituale."              
Paramhansa Yogananda




INDUISMO E CRISTIANESIMO
L’induismo è fortemente diverso dal Cristianesimo.            Il crisitanesimo ha un solo Dio, che è sia persona, sia conoscibile;
ha un solo libro di Scritture;
Dio ha creato il mondo e tutto ciò che vi vive;
l’uomo è stato creato da Dio, a Sua imagine e somiglianza e l’uomo vive una sola volta;
insegna che la salvezza è attraverso Gesù Cristo. L’induismo non riconosce Gesù come unica incarnazione di Dio come unico Salvatore per l’umanità.


PENSIERO DELLA CHIESA CATTOLICA SULL'INDUISMMO
La chiesa ha espresso un giudizio positivo nei confronti della religione induista.
La chiesa apprezza molto nell’Induismo:
- l’importanza che viene assegnata alla realtà interiore dell’uomo;
- alla preghiera;
- alla ricerca di Dio;
che sono valori che in Occidente si rischia di dimenticare.
Il Papa Giovanni Paolo II afferma in questi valori i “semi del Verbo” cioè i “semi di Cristo”.





CURIOSITA'
Tra gli dei due sono marito e moglie: Shiva con Kalì dea delle tempeste, delle malattie e della vendetta.
Quando si muore il cadavere viene lavato, rasato e bruciato su una catasta di legna perchè deve purificarsi.
Non c’è cremazione per i bambini al disotto di 2 anni e per gli asceti.
In passato veniva bruciata anche la vedova, oggi solo animali o oggetti del defunto.
L’animale sacro è la vacca che non si può mai uccidere.
Vengono usate per i lavori agricoli, per il latte e per il letame da essiccare.
Le vacche vengono macellate nel Karsala e nel Bengala.
L’Om indica il divino da cui deriva tutto e simboleggia la triade divina Brahma, Shiva e Visnù.
Viene pronunciato prima e dopo tutte le preghiere.
Per gli Indù lingue e dialetti sono circa 800.
La Costituzione riconosce solo 14 lingue: una per ogni stato.
Il fiume sacro,per gli indù, è il Gange.
In esso bisogna bagnarsi per purificarsi (almeno una volta nella vita).























2 commenti:

  1. ciao a tutti come state io sto bene anche se ho mal di testa ma parte quello sto bene

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  2. Le religioni sono comunque una alienazione dalla realtà, e tendono a imprigionare coscienze e a distogliere le persone dalla fiducia nello studio E nella cultura e nella scienza, poi qualche religione possiede messaggi positivi ma assieme a sciocchezze mistiche che porta l uomo alla dipendenza delle sciocchezze, diffidate

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